SQL Server 2025 e l’Integrazione AI Nativa

Per questo tutorial ho scelto di utilizzare Google AI (Gemini) per diversi motivi pratici:

  • Piano gratuito generoso: Quota significativa per sperimentare senza costi
  • Semplicità di autenticazione: API Key direttamente nell’URL, senza Credentials
  • Setup in 5 minuti: Dalla creazione account al primo test
  • Qualità eccellente multilingua: Gemini eccelle nella generazione in diverse lingue

💡 Nota: La stessa architettura funziona identicamente con Azure OpenAI, OpenAI o Anthropic. Basterà modificare URL e formato del payload JSON.

Ottenere l’API Key di Google AI

Prima di procedere con la configurazione di SQL Server, è necessario ottenere una chiave API da Google AI Studio. Il processo è semplice e gratuito.

Procedura Passo-Passo

  1. Accedere a Google AI Studio: Visitare https://aistudio.google.com/app/apikey
  2. Autenticazione: Login con account Google
  3. Creare API Key: Click su “Create API Key”
  4. Selezionare progetto: Scegliere o creare un progetto Google Cloud
  5. Copiare la chiave: Formato: ..xxx

il progetto demo: la Fabbrica di Babbo Natale 🎄

A questo punto siamo arrivati nel cuore dei miei primi test con SQL Server 2025.
Dopo aver esplorato le nuove funzionalità e capito come il database può dialogare direttamente con servizi AI esterni, ho sentito il bisogno di mettere tutto in pratica con qualcosa di concreto… e nello spirito del Natale l’idea è arrivata quasi da sola.

È così che ho deciso di dare una mano agli elfi di Babbo Natale, creando un progetto demo chiamato Fabbrica di Babbo Natale: un sistema che, partendo dai dati presenti nel database, genera email natalizie personalizzate e multilingua per i bambini, utilizzando Google AI direttamente da SQL Server, senza passare da alcun livello applicativo esterno.

L’obiettivo non è solo raccontare una storia simpatica, ma mostrare in modo semplice e immediato come le nuove integrazioni AI di SQL Server 2025 possano essere usate per arricchire i dati, automatizzare processi e sperimentare pattern architetturali applicabili anche in scenari molto più seri.

Struttura del Database

Tabella Descrizione
Bambini Anagrafica: nome, età, email, lingua, stato lista, punteggio comportamento
Lingue 10 lingue (IT, EN, FR, ES, DE, PT, NL, PL, RO, AR) con codice ISO
Letterine Letterine ricevute con testo nella lingua del bambino
RegaliRichiesti Regali per letterina con categoria e priorità
RegistroComportamenti Storico azioni positive/negative con punteggi
ConfigurazioneGoogleAI Configurazione API: modello, API Key, parametri
LogNotifiche Log email generate: prompt, risposta AI, stato

Dati Demo Inclusi

  • 100 bambini (80% italiani, 20% internazionali)
  • 100 letterine con testi nella lingua del bambino
  • ~300 regali in 5 categorie
  • ~550 comportamenti per calcolare i punteggi

Link per SP creazione Database Demo 

Una delle prime verifiche da fare è controllare se SQL Server è già abilitato all’uso degli External REST Endpoint.
Nel caso in cui questa funzionalità non sia attiva, sarà necessario abilitarla manualmente prima di poter effettuare chiamate REST direttamente da T-SQL.

USE master;
GO
-- Abilita opzioni avanzate
EXEC sp_configure 'show advanced options', 1;
RECONFIGURE;
 
-- Abilita external rest endpoint
EXEC sp_configure 'external rest endpoint enabled', 1;
RECONFIGURE;
 
-- Verifica
SELECT name, value_in_use,
    CASE value_in_use WHEN 1 THEN '✅ ABILITATO' ELSE '❌ DISABILITATO' END AS Stato
FROM sys.configurations
WHERE name = 'external rest endpoint enabled';

Per mantenere l’esempio snello e immediato, in questa fase di test ho scelto di non introdurre una tabella di configurazione dedicata né funzioni helper per il recupero dei parametri AI.
L’obiettivo di questa demo è concentrarsi sulle nuove funzionalità di SQL Server 2025 e sul flusso di integrazione con un servizio AI esterno, senza appesantire l’esempio con elementi tipici di un’architettura enterprise.

Per questo motivo, API key, endpoint e parametri principali vengono dichiarati direttamente all’inizio della stored procedure sp_GeneraEmailBambino.
È una scelta volutamente semplice, adatta a un ambiente di laboratorio locale e coerente con lo spirito di esplorazione dell’articolo.

💡 Nota: in uno scenario di produzione, questi valori andrebbero ovviamente spostati in una configurazione centralizzata e protetta. Qui l’obiettivo è capire il come, non costruire subito il framework definitivo.

Continua …